INAUGURATA QUESTA MATTINA LA PRIMA ‘BIBLIOTECA INCLUSIVA’ DI CREMONA, A SERVIZIO DEL TERRITORIO. ORA SI PARTE CON LA RACCOLTA LIBRI
Un progetto di sperimentazione e d’inclusione sociale per persone con autismo e disabilità intellettiva, firmato ASST di Cremona, Comune di Cremona, cooperativa sociale Società Dolce, Anffas ed Associazione “Punto famiglia” Accendi il Buio.
È stato presentato oggi, presso le strutture territoriali di Riabilitazione Psichiatrica di Via Belgiardino, a Cremona, il progetto di sperimentazione all’inclusione Book Station.
Pensato da ASST di Cremona e Comune di Cremona, insieme ad Anffas, alla cooperativa sociale Società Dolce e all’Associazione “Punto famiglia” Accendi il Buio, si propone di facilitare la concreta partecipazione alla comunità di persone affette da disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva.
Alle persone con handicap coinvolte nel percorso progettuale, sarà affidata la responsabilità del mantenimento e rotazione di piccole biblioteche a libero accesso, collocate presso le sale d’attesa di ambulatori, ospedali, studi dentistici e altri luoghi simili.
Ad alimentare i titoli disponibili nelle biblioteche saranno i cittadini, attraverso la donazione di testi per l’infanzia e l’adolescenza. I punti di raccolta, per chi volesse contribuire, si trovano presso l’ospedale di Cremona, in via Largo Priori 1, l’Anffas, in via Gioconda, 5 e la cooperativa sociale Società Dolce, in via Antiche Fornaci, 51.
Paola Mosa, Direttore Socio-Sanitario dell’ASST di Cremona, ha descritto origine e obiettivi dell’idea: “Il progetto trae ispirazione dall’iniziativa nazionale “Book Box” e dall’esigenza di coordinare attività già avviate da ASST di Cremona, come il BookCrossing, biblioteca itinerante gestita dagli ospiti del Centro Diurno di Cremona, dai volontari e familiari; Youngle, servizio di ascolto online peer-to-peer rivolto a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 24 anni; o ancora, Nati per Leggere, progetto nazionale promosso dall’Associazione Italiana Biblioteche, dall’Associazione Culturale Pediatri e dal Centro per la salute del bambino.”
Come si sviluppa sul territorio? È ancora Mosa a spiegarlo: “Il progetto prevede l’allestimento di un polo centrale, denominato Book Station, sito all’interno delle nostre strutture e alcuni poli periferici, i Book Box, dislocati in diversi luoghi della città, per creare aree dedicate ai libri e alla lettura, attività di svago, cultura e socialità, attivando al tempo stesso circuiti di comunicazione tra i nostri servizi e la città.”
“Tramite questa sperimentazione – ha dichiarato Camillo Rossi, direttore generale dell’ASST di Cremona – i ragazzi con disabilità coinvolti, affiancati da operatori e volontari, si prenderanno cura delle piccole biblioteche, sperimentando un rapporto d’interazione ed impegno col contesto sociale e diventando loro stessi protagonisti attivi di questi circuiti cittadini. Il valore aggiunto dell’esperienza è la rete di collaborazione nata tra enti pubblici (ASST di Cremona e Comune di Cremona), enti privati (Società Dolce) e associazioni di volontariato (Anffas, associazione “Punto Famiglia” Accendi il buio). Ora non ci resta che partire e invitare i cittadini a contribuire col dono di un libro, anche usato.”
“A nome dell’Associazione Punto Famiglia Accendi Il Buio – ha detto il Presidente Fabio Malvassori – intendo esprimere l’entusiasmo delle nostre famiglie, per l’alta valenza inclusiva e d’integrazione del progetto, per i ragazzi affetti da autismo. È un bel servizio per la comunità sociale ed una garanzia d’impegno in ambienti idonei, a favore dei nostri ragazzi, che ci piace pensare propedeutica ad una futura occupazione, tenendo conto delle peculiarità, ma anche delle potenzialità delle persone con autismo. In quanto soggetto partecipante e promotore del progetto, auspichiamo una continuità dell’iniziativa.”
Aldo Zambelloni, referente servizio formazione all’autonomia di Società Dolce, è anche coordinatore del progetto Book Station. La cooperativa, che gestisce localmente tre centri diurni due comunità socio sanitarie, la formazione all’autonomia e il sostegno scolastico, si occupa di oltre un centinaio di giovani con disabilità. “È importante – spiega – non creare un’azione autoreferenziale e chiusa. Non vogliamo creare una nicchia, ma promuovere l’integrazione e per questo coinvolgeremo scuole, negozi, istituzioni, esercizi pubblici e mostrare le risorse della persona con disabilità, non solo le difficoltà”.
“Quando la Dott.ssa Zacchini ci ha proposto di realizzare attività ispirate al progetto Book Box – ha commentato Dario Amedeo Diotti, Presidente Anffas di Cremona – abbiamo abbracciato subito con interesse questa possibilità e abbiamo pensato che era una grande idea, perché vede coinvolti operativamente i ragazzi con autismo. Nel tempo, percorrendo la strada che oggi ci ha portati qui, da Book Box a Book Station, grazie alla disponibilità della dott.ssa Mosa a cui ci siamo subito rivolti, abbiamo avuto conferma del fatto che non è solo una grande idea, ma anche e soprattutto una meravigliosa opportunità.”
“Oggi è un giorno importante, perché inizia un’esperienza importante, un percorso ricco di stimoli e di idee ed è compito di noi tutti, Istituzioni, servizi e semplici cittadini, lavorando in sinergia, far diventare Book Station patrimonio di questo territorio, di questa città.”
Un ringraziamento particolare va ai ragazzi e ai volontari del progetto ThisAbility che hanno allestito per questa occasione un piccolo rinfresco.
BOOKBOX NASCE DA UN’IDEA DI MARILENA ZACCHINI
Marilena Zacchini, educatrice professionale svolge attività di formazione e supervisione nell’ambito dell’intervento psicoeducativo per persone con disturbo dello spettro autistico. Nel corso della sua carriera ha contribuito a creare modelli di servizi per le persone autistiche, a promuovere strumenti di valutazione e a dare impulso alla formazione di operatori, insegnanti, volontari e famiglie.
È fra le curatrici dell’edizione italiana del TTAP (Teacch Transition Assessment Profile), finalizzato alla valutazione delle abilità significative per il raggiungimento dell’autonomia in contesti di vita quotidiana, da parte di soggetti con disturbi dello spettro autistico.