Una realtà che è fiorita nel tempo, con passione creatività e intraprendenza. Stefania Romagnoli (responsabile del progetto) ci racconta l’esperienza del Bookbox a Moie, perché possa essere di ispirazione per tutti!
Come è nato il Bookbox a Moie? Chi ha fatto partire l’iniziativa?
A Moie di Maiolati Spontini (AN) il progetto prende avvio grazie alla collaborazione tra la Biblioteca La Fornace, una biblioteca comunale di pubblica lettura e il Centro Documentazione sulle Politiche Sociali, che è anche la sede dell’associazione di volontariato Gruppo Solidarietà da molti anni attenta alle politiche inclusive per la disabilità. I due servizi coabitano all’interno del polo culturale EffeMMe23. Risponde ad una duplice esigenza: trovare una destinazione d’uso per i libri scartati dalla biblioteca e per quelli donati ogni giorno da privati e avviare un progetto che renda soggetti attivi le persone con disabilità che già frequentano le due strutture, creando con loro uno spazio frequentato da persone eterogene e con un obiettivo condiviso. Abbiamo conosciuto il progetto tramite la Cooperativa il Camaleonte di Civitanova Marche.
Come è cresciuto nel tempo?
Ecco i numeri di 2 anni di attività: 9.588 libri inventariati e donati, 41 bookbox collocate ogni mese, 29 persone tra volontari, educatori e persone con disabilità, 800 libri movimentati ogni mese, 5 comuni coinvolti. Ma non solo….Mano a mano il gruppo si è integrato e grazie alle competenze di ciascuno abbiamo cominciato a diversificare il lavoro: abbiamo ideato l’iniziativa “1 clic = 1 Kg di Libri”, 200 libri disseminati tra le mura del borgo, un premio per chi trova il libro e scatta la foto migliore. E ancora, alcune persone con disabilità frequentano un gruppo teatrale. Ecco che pillole di teatro prendono spunto dai libri donati nelle Bookbox. Abbiamo organizzato delle letture ai bambini nei giardini delle scuole e promosso dei laboratori. Organizziamo incontri a tema con gli ospiti della casa di riposo o della casa di cura e delle reading per l’8 marzo e la giornata della censura. Addirittura, due membri dello staff hanno pubblicato due libri di cui uno prende spunto proprio dal Bookbox!
Chi sono le persone coinvolte nel progetto?
Tra le 29 persone coinvolte nello staff ci sono cittadini attivi dell’Università della Media e persone con disabilità con i loro educatori. Gli educatori coinvolti nel progetto, sono educatori del servizio di AEI (assistenza educativa individuale) della cooperativa Coossmarche il cui titolare è l’ASP (Azienda Servizi alla Persona dell’Ambito Territoriale 9) che opera nei servizi per la disabilità del territorio. Le ore di servizio che dedicano per questo progetto rientrano nelle ore di educativa individuale con i rispettivi utenti come da progetto personalizzato. Quindi l’impegno delle persone con disabilità, è stato formalizzato nel PEI annuale redatto con le Unità multidisciplinari dell’ASL, con coordinatore e educatori della cooperativa e famiglie. La collaborazione con l’ASL, l’UMEE (unità multidisciplinare dell’età evolutiva) e l’UMEA (unità multidisciplinare dell’età adulta) ci ha permesso di stipendiare una persona. Ci sono anche ragazzi dell’alternanza scuola- lavoro.
Qual è secondo lei la forza del Bookbox a Moie, che ha permesso di portare così tanti frutti?
La Biblioteca La Fornace, in collaborazione con il Centro Documentazione del Gruppo Solidarietà, ha vinto il bando “Città che legge”. Il premio è stato istituito dal Centro per il libro e la lettura: un istituto autonomo del Ministero della Cultura che afferisce alla Direzione Generale Biblioteche e diritto di autore. L’obiettivo è valorizzare quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura. Elemento portante del bando è il progetto Bookbox che è giunto a spegnere la seconda candelina con dei numeri molto importanti. Tutto nasce dall’impegno e dalla passione dei volontari che hanno trovato una “casa” per fare nuove amicizie, per condividere esperienze e per mettere a frutto i propri talenti.