Bookbox: uno scambio tra cittadini

 

La storia di Bookbox ha origini profonde, come raccontato dalla sua fondatrice Marilena Zacchini. Bookbox nasce da un progetto tenuto nel cassetto per diverso tempo, spinto da un forte interesse di dare luce ai “meno visibili”, persone con spettro autistico che hanno poche opportunità a mettere a frutto le loro competenze.

Il desiderio che il progetto dovesse prendere piede il prima possibile convinse Marilena a scegliere Firenze come punto di partenza : sia per ragioni legate a rapporti già esistenti, ma anche per la sensibilità culturale della città, la bellezza del luogo e la ricchezza di realtà che si occupano di autismo. 

L’idea iniziale è stata fin da subito quella di utilizzare i libri come mezzo principale, scelta effettuata, come dice Marilena: << per il piacere dei ragazzi di tenere in mano qualcosa di solido, di costruire un’abilità, l’entusiasmo dei ragazzi di poter vedere le immagini e sentire l’odore della carta ˃˃.

Un ulteriore aspetto fondamentale riguarda l’idea del cittadino, secondo Marilena stessa, che si prende cura delle altre persone. Questo vale per chi usufruisce del servizio Bookbox, ma anche per i ragazzi che partecipano: una qualità che accomuna le persone autistiche è infatti quella di avere cura di tutti gli individui, senza nessun pregiudizio o preconcetto.

L’unione di queste due idee (la generosità dei ragazzi e dei cittadini e la passione per la carta stampata) ha permesso che si creasse questa possibilità, un cammino da percorrere che valorizzi le capacità dei ragazzi, facendoli sentire utili e dando loro modo di imparare un mestiere e sviluppare le proprie abilità.

<< La condivisione è un elemento chiave del Bookbox – sottolinea Marilena – ed è un concetto a cui tengo molto: cerchiamo di coinvolgere qualsiasi professionista, comprendendo anche volontari ed amministratori del territorio. L’obiettivo principale è quello di condividere il pensiero del progetto come se fosse una filosofia di vita, un insieme di tanti luoghi per unirsi in un progetto comune ˃˃.

Il progetto è legato a un logo ufficiale che accomuna tutte le associazioni che aderiscono, creato da Antonella Morganti (zia di un ragazzo autistico): l’utilizzo del marchio è l’unico vincolo che deve essere sempre presente, dopodiché la scelta di come il progetto deve essere sviluppato è a discrezione delle associazioni, una libertà pienamente condivisa da Marilena, poiché sicura che in questo modo si avrà la possibilità di lasciare libere le realtà sociali di esplorare con creatività le potenzialità del progetto.

<< Se dovessi scegliere una definizione per Bookbox – conclude Marilena – sarebbe “scambio tra cittadini”, la possibilità di cambiare la società in cui viviamo grazie ad un libro. Il futuro lascia aperte molte possibilità, l’importante è saper guardare oltre le apparenze ed aprire la mente, avere la volontà di espandere i propri orizzonti. L’Italia è il paese del turismo, sarebbe importante riempire le strutture delle varie città con i nostri libri in modo da farci conoscere sempre di più. La nostra volontà è quella di creare un progetto di richiamo europeo, con la possibilità che diventi a portata di tutti ˃˃.